Il tempo scorre, ma le cose restano…….
domenica 21 febbraio al Mercato della Terra di Padernello interessante incontro sui mais antichi e Cascina Costa Antica è stata invitata a presentare la storia del
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Ultima Cena di Tiziano esposta in occasione dell’EXPO
Dietro ad ogni grande personaggio della storia c’è sempre un cibo che l’ha nutrito e di conseguenza un contadino che l’ha prodotto. Persino Gesù nell’Ultima Cena non avrebbe potuto spezzare il pane e bere il vino instaurando il sacramento dell’Eucaristia, se dietro non ci fossero stati dei contadini che con il loro duro lavoro fatto di pochi mezzi non avessero curato la vigna e seminato il grano.Non dimenticatelo mai quando acquistate e mangiate:
dietro al vostro acquisto c’è sempre la mano ruvida di un contadino, anche se i supermercati fanno di tutto per celarla dentro sacchetti, confezioni, pacchetti, vasetti. La vostra salute dipende dal contadino che ha prodotto il vostro cibo.
Van Gogh: contadini
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EXPO nutrire il pianeta e la prima guerra mondiale
24 maggio 1915 – 24 maggio 2015
foto di Domenico Ryolo grande guerra
10 milioni di vittime a difesa di interessi superiori alla loro comprensione, per difendere terre e confini che ora sono patrie comuni e terre condivise nell’Unione dell’’Europa
Nel film “Torneranno i prati” Ermanno Olmi sostiene che nessuno ha chiesto scusa per il tradimento perpetrato ai danni di milioni di giovani, morti per nulla.
E soprattutto scusa al mondo contadino, da cui provenivano da tutte le regioni italiane la maggior parte dei futuri soldati da inviare al massacro. Scusa ai contadini strappati al solo lavoro che conoscevano, al solo dialetto fatto di parole legate alla terra, ad affetti ed amori appena sbocciati con una fidanzata, con una moglie e con bambini spesso mai conosciuti.
E scusa alle donne contadine restate a casa a curare i campi e a portare avanti una agricoltura di sussistenza in zone rurali e montane spesso devastate dal passaggio dei soldati
P.S: in ricordo della eroica nonna di Gustavo,che ha cresciuto in montagna i tre figli di un marito giovanissimo morto in campo di concentramento in Prussia, facendo legna nei boschi di notte, allevando tre pecore e coltivando a mano un piccolo campo di cereali e patate
EXPO 2015 Nutrire il pianeta nel centenario della prima guerra mondiale: gli animali in guerra
by Marilena · 31 maggio 2015
Nella cultura contadina gli animali hanno avuto sempre un ruolo imprescindibile, sia per il lavoro nei campi, sia per il nutrimento da loro fornito.
Al tempo della prima guerra mondiale l’Italia era una economia ancora prevalentemente rurale che viveva a stretto contatto con il mondo animale con cui condivideva lavoro e nutrimento, in un equilibrio delicato e sostenibile, che poteva essere rotto solo da eventi straordinari, come malattie, calamità, carestie.
L’equilibrio si è rotto in modo drammatico a causa della guerra.
Non solo milioni di giovani contadini sono andati al macello, ma con loro milioni di animali, utilizzati a scopi bellici e a scopi alimentari.
Il dilemma che si presentava su tutti i fronti era:
sfamare la popolazione o sfamare i soldati
Era necessario dare la precedenza a quest’ultimi e così bovini, suini, polli, asini e cavalli furono inscatolati per sostenere le truppe. Inoltre furono arruolati cani per passare le linee, per rintracciare soldati feriti, cavalli per il combattimento, muli e asini per il trasporto delle armi e delle vettovaglie, piccioni viaggiatori per i messaggi.
Migliaia di animali furono uccisi in combattimento e sepolti in fosse comuni.
Poesia “Il conducente alpino” dal libro del 6° Reggimento Alpini.
“Dove ho visto la tua barba ispida d’anticristo,
conducente
che tieni la briglia del mulo infilata nel braccio mancino
su per il sentiero alpino flagellato dalla tormenta?
La cica in bocca il canto nel cuore.
Tocca a chi tocca quando si muore!”
In memoria del mio prozio Francesco Angelo Guarnerio ucciso con il suo mulo il 4 novembre del 1016 a 23 anni sul Carso mentre trasportava le vettovaglie al fronte ai soldati in trincea, lasciando una moglie ed un figlio che non ha mai conosciuto.
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primavera 2012
LE RONDINI DI CASCINA COSTA ANTICA
E ‘ arrivato di mattina presto il segnale: tutti fuori dal nido! Così da sotto il portico ecco volare 5 rondinotti neri e bianchi: un grido stridulo richiama la mia attenzione: avvistato il gatto nel cortile. Così questa mattina la mia micia viene da me nutrita abbondantemente e fatta entrare a dormire sulla sedia a dondolo. Pericolo scampato, si vola in libertà. Vedere quei piccoli così felici, che quasi al posto del beccuccio vedi una bocca sorridente, mi riempie sempre di meraviglia. Ho passato la mattina a fare foto, papà rondine permettendo. Il rituale si ripete: ordine, via, si vola. Ordine, si rientra, ordine si aspetta pazientemente il proprio turno per il cibo, si sonnecchia, ma sempre con un occhio aperto, se passa un insetto tutti a seguirlo con lo sguardo! Si riparte, si torna, si riposa, si mangia. Ed alla sera tutti a dormire, ma non più nel nido dove sono nati, ma vicino o dentro ad un altro nido. Ormai sono grandi
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EVVIVA SI RACCOLGONO LE CORNIOLE! agosto 2012
sì, perchè è bello raccogliere, ma fa anche molto caldo e ci sono le zanzare e poi le piante di corniolo rilasciano una polverina che provoca un fastidioso prurito, proprio come il fico…..ma ne vale la pena
E pazientemente si utilizzano i frutti per fare la confettura di corniole, lo sciroppo di corniole, le cornicette in agrodolce: una delizia totale dalle grandi proprietà riconosciute sin dal tempo dei romani ed anche prima
i frutti del corniolo hanno proprietà digestive, aiutano ad annullare l’acido urico e per questo sono un ottimo accompagnamento di piatti a base di carne di maiale, formaggi, salumi. Sono corroboranti e rinfrescanti, ricchi di vitamina C. Il corniolo è utilizzato come medicinale anche per i problemi della prostata.
E non si butta via niente del corniolo: il suo è un legno pregiato, ma anche i semi molto belli vengono usati per riempire cuscini salutari.
Cliccate corniolo in rete e capirete.